Da VENERDì 5 febbraio 2021 |

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Cast
Lodo Guenzi (Rice), Matteo Gatta (Pago), Jacopo Costantini (Bibi), Paolo Rossi Pisu , Ana Ciontea, Ioana Flora, Eva Isis Popovici, Liviu Cheloiu, Julieta Szonyi, Beatrice Balzani, Sofia Longhini, Ada Condeescu, Manuela Ciucur, Dana Voicu, Radu Romaniuc, Liviu Pintileasa, Ioan Peter, Virgil Aioanei, Anca Florea, Ivano Marescotti(Narratore)
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Trama
1989. A poche settimane dalla caduta del muro di Berlino, Pago, Rice e Bibi, tre ragazzi di venticinque anni, lasciano la tranquilla Cesena in cerca di avventura: dieci giorni di vacanza nell'Europa dell'est, verso quei luoghi in cui ÿ¨ ancora presente il regime sovietico. Giunti a Budapest conoscono Emil, un rumeno in fuga dal suo paese a causa della dittatura. L'uomo, preoccupato per la famiglia rimasta in Romania, chiede l'aiuto dei tre Italiani. Il compito ÿ¨ portare una valigia alla moglie e alla figlia. Durante il lungo tragitto, tra paesi deserti, ristoranti senza cibo e persone disposte a donare tutto quello che hanno pur di apparire ospitali, i tre raggiungono finalmente la capitale. L'apertura del bagaglio di fronte alla moglie Andra, la figlia Adina di sei anni e nonna Costelia, suscita una grande emozione. Due mesi dopo ÿ¨ quasi Natale. Il telegiornale annuncia la fine del regime di Ceausescu. Pago, Rice e Bibi sono tornati alle loro vite di sempre in Italia. I loro occhi osservano le immagini con una consapevolezza diversa da quella della gente che li circonda. Loro hanno vissuto tutto in prima persona, hanno visto il volto della dittatura, hanno visto un popolo sottomesso riuscire a ribellarsi. Loro hanno vissuto un'avventura.
Critica
Tratto dal memoir Addio Ceausescu. Tre giovani romagnoli alla scoperta e all’avventura oltre la Cortina di Ferro di Maurizio Paganelli, Andrea Riceputi, Est (Dittatura Last Minute) (film di apertura di Notti veneziane – L’isola degli autori alle Giornate degli Autori 2020) conferma le ambizioni della bolognese Genoma Films, casa di produzione animata dai due figli di Raffaele Pisu, Paolo Rossi (produttore e attore) e Antonio (regista e sceneggiatore). Come il precedente Nobili bugie, è una fuga nel passato, con la differenza che qui la coralità è ridotta, al grottesco è messa la sordina e la tenuta generale appare meno fragile.
Racconto di formazione e road movie a poche settimane dalla caduta del Muro di Berlino, Est s’inserisce nella scia di quei film in cui il viaggio inteso come scoperta di un mondo sconosciuto costituisce occasione di crescita per giovani desiderosi di vivere esperienza fuori dall’ordinario.
Giunti a Budapest, tre venticinquenni cesenati, intenzionati a trascorrere dieci giorni nell’Europa dell’est, si imbattono in un esule rumeno che chiede loro di portare a Bucarest una valigia alla moglie e alla figlia. Nella Romania che si prepara a deporre il tiranno Ceausescu, il clima è ancora pesante ma la posta in gioco è troppo alta e, così, l’avventura goliardica dei provinciali si trasforma in una missione spericolata per aiutare una famiglia distrutta dalla violenza del totalitarismo e bisognosa di credere in una possibile speranza (il dialogo con la cantante è il pezzo migliore del film).
Est è un passo avanti per Antonio Pisu, che pur con qualche ingenuità (la persistenza della musica, la direzione degli attori specie italiani, qualche caduta di tono, gli elementi folkloristici) costruisce una commedia malinconica che mette in connessione il dolore di un passato ingombrante con quello meno esposto (a noi occidentali) del desolante presente.
A dargli più di una mano c’è lo sguardo di Adrian Silisteanu, già direttore della fotografia per i film di Adrian Sitaru (Fixeur e Illegittimo, tra i titoli più interessanti della new wave nazionale), che attraverso cromatismi cupi e bruni sembra dialogare con il regista italiano nell’interpretare, per mezzo di una storia di ieri, l’oggi di una nazione che continua a rimandare l’appuntamento con la modernità.
Da par suo, Pisu è più attento alla lettura di una gioventù che allora come adesso sceglie di andare oltreconfine nell’attesa che la patria conceda gli spazi per crescere davvero. Scontata e ammiccante benché efficace e attendibile la scelta di Felicità di Albano e Romina, sul cui ritmo martellante cerca d’accordarsi tutto il film, che però sembra più vicino all’altrettanto ossessiva presenza de L’ombra della luce di Franco Battiato (c’è anche Voglio vederti danzare).
Lorenzo Ciofani, Cinematografo.it,
Altre informazioni
Soggetto: Maurizio Paganelli - (libro), Andrea Riceputi - (libro)
Sceneggiatura: Antonio Pisu
Fotografia: Adrian Silisteanu
Musiche: Davide Caprelli
Montaggio: Paolo Marzoni
Scenografia: Iuliana Vilsan, Paola Zamagni, Alexandra Takacs
Costumi: Magda Accolti Gil, Luminita Mihai
Effetti: Pierfilippo Siena - (supervisione)
Suono: Enrico Medri - (presa diretta), Alessandro Checcacci - (mix)
credits:
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