Critica
Le sorelle Macaluso è stato premiato nel 2014 con due UBU, i massimi riconoscimenti in ambito teatrale, uno come Miglior regia e l'altro come Spettacolo dell'anno, ed è diventato il film che parteciperà in concorso alla 77esima Mostra del cinema di Venezia.
La storia è quella delle sette sorelle del titolo, che nella finzione cinematografica si riducono a cinque. Il film ne racconta l'infanzia, l'età adulta e la vecchiaia, sempre in bilico fra la vita e la morte e in continuo dialogo con i defunti, mettendo a nudo sogni e rimpianti, ricordi e rinfacci: una storia famigliare matriarcale raccontata attraverso le voci ma soprattutto i corpi delle sue protagoniste.
Per Dante questo è un ritorno in concorso a Venezia, dopo aver partecipato nel 2013 con Via Castellana Bandiera, basato sul suo romanzo omonimo. Elena Cotta, una delle due interpreti protagoniste (l'altra era la stessa Emma Dante), ha conquistato per quel ruolo la Coppa Volpi come Miglior attrice. E se in Via Castellana Bandiera il dramma si consumava nella quasi immobilità di un duello "western" fra due donne che non vogliono cedere il passo su una strada a una sola corsia, le prime immagini filmiche di Le sorelle Macaluso appaiono irruente, vitali, colorate e in continuo movimento.
Ancora una volta sembrano i corpi, in particolare quelli femminili, a farla da padroni, e la famiglia si conferma al centro della narrazione. Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella raccontano tensioni e tradimenti, speranze e delusioni, ovvero la materia magmatica di cui sono fatti gli scambi all'interno dell'universo femminile. "Una famiglia in movimento che entra ed esce dal buio", come le ha descritte Dante.
Ad affiancare l'autrice alla sceneggiatura sono Giorgio Vasta, già cofirma di Via Castellana Bandiera, e la scrittrice Elena Stancanelli, che in passato ha sceneggiato Benzina di Monica Stambrini. La fotografia è di Gherardo Gossi, il montaggio di Benni Atria, la scenografia di Emita Frigato e i costumi di Vanessa Sannino: una squadra di eccellenze artistiche di consumata esperienza cinematografica. Ma sarà certamente la zampata autoriale di Emma Dante a direzionare ogni talento in scena. Se questo è l'anno in cui la Mostra del cinema di Venezia intende dare un segnale di coraggio nel mettere in prima fila (e in concorso) l'autorialità femminile, con Dante la scommessa è vinta in partenza.
Paola Casella, Mymovies.it, 18 marzo 2019