ÉL

ÉL
di Luis Buñuel
Messico, 1953
Drammatico – 92′
con Arturo de Córdova (Francisco Galván de Montemayor), Delia Garcés (Gloria Vilalta), Aurora Walker (Esperanza Vilalta), Carlos Martínez Baena (padre Velasco), Manuel Dondé (Pablo), Rafael Banquell (Ricardo Luján), Fernando Casanova (Beltrán), Luis Beristáin (Raúl Conde)
Soggetto: basato sul romanzo omonimo (1926) di Mercedes Pinto
Sceneggiatura: Luis Buñuel, Luis Alcoriza
Fotografia: Gabriel Figueroa
Montaggio: Carlos Savage
Scenografia: Edward Fitzgerald
Musica: Luis Hernández Bretón
Produzione: Óscar Dancigers per Ultramar Films
Distribuzione: Cineteca di Bologna
Restaurato da The Film Foundation’s World Cinema Project, Les Films du Camélia e Cineteca di Bologna con il supporto di OCAS e in collaborazione con Películas y Videos Internacionales presso il laboratorio L’immagine Ritrovata. Con il sostegno di Material World Foundation
INFO E ORARI:
SALA ODEON
LUNEDì 3 APRILE: 18.00*
NUOVA SALA LAMPERTICO:
LUNEDI’ 3 APRILE: 20.45*
MARTEDI’ 4 APRILE: 18.30*
MERCOLEDI’ 5 APRILE: 16.15*
GIOVEDì 6 APRILE: 16.15*
MARTEDì 11 APRILE: 16.15*
*in lingua originale con sottotitoli
Intero € 6,50 – € 7,50 (solo Ven-Sab-Dom in Nuova Sala Lampertico)
Ridotto* € 5,50 – € 6,50 (solo Ven-Sab-Dom in Nuova Sala Lampertico)
*over 60, giovani fino ai 26 anni, studenti con carta Vi-University
SINOSSI
Nel 1953 la carriera registica di Luis Buñuel stava riprendendo con maggiore libertà e intraprendenza in Messico. Dopo il successo europeo di “I figli della violenza”, Luis Buñuel adattò con il suo complice e collaboratore abituale Luis Alcoriza il romanzo “Él” di Mercedes Pinto: più che una storia di fantasia era la cronaca dettagliata del terrificante calvario vissuto da vittima di un marito megalomane e gelosissimo che era, in realtà, un caso grave di delirio paranoide.
Magnificamente interpretato da Arturo de Córdova, Francisco Galván è ciò che in Spagna si chiama meapilas, un baciapile: un devoto ‘cristiano buono e puro’, ma di fatto un vergine di mezza età. Ossessionato dai piedi calzati di un’altra fedele, Gloria (Delia Garcés), lacorteggia finché questa non rompe con il fidanzato per sposare lui, sorprendentemente affascinata com’è dal suo carattere dispotico. Ma già durante la luna di miele Gloria scopre e subisce la gelosia completamente ingiustificata dell’uomo, che interpreta maniacalmente ogni cosa come gesto beffardo e come prova dell’infedeltà della moglie o di complotti contro di sé e contro i propri interessi finanziari e patrimoniali. Diffida di sua moglie, dei suoi avvocati e di quasi tutti, disprezza gli esseri umani che considera parassiti e afferma in modo megalomane che se fosse Dio non perdonerebbe mai l’umanità.