GIOVEDì 29 agosto 2019 ore 21.15 (Chiostri di S.Corona - Vicenza) MERCOLEDì 10 luglio 2019 ore 21.30 (Chiostri di S.Corona - Vicenza) |
Regia
Peter Farrelly
Genere
BIOGRAFICO, COMMEDIA, DRAMMATICO
Durata
130'
Anno
2018
Produzione
JIM BURKE, BRIAN HAYES CURRIE, PETER FARRELLY, NICK VALLELONGA, CHARLES B. WESSLER PER DREAMWORKS PICTURES, PARTICIPANT MEDIA
Cast
Viggo Mortensen (Tony Lip), Mahershala Ali (Don Shirley), Linda Cardellini (Dolores), Sebastian Maniscalco (Johnny Venere), P.J. Byrne (Discografico), Don Stark (Jules Podell), Brian Stepanek (Graham Kindell), Daniel Greene (Poliziotto), Iqbal Theba (Amit), Martin Bats Bradford (Ragazzo dell'autobus), Tom Virtue (Morgan Anderson), Anthony Mangano (Danny), Craig DiFrancia (Dominic), Frank Vallelonga (Rudy Vallelonga) |
New York, anni '60. Tony Lip, un tempo rinomato buttafuori, finisce a fare l'autista di Don Shirley, giovane pianista afro-americano. Lip deve accompagnare il pianista prodigio in un lungo tour nel profondo sud degli Stati Uniti. Dopo alcune prime difficoltà, il viaggio nelle regioni razziste degli USA porta i due a stringere una forte e straordinaria amicizia.
Green Book è basato sulla storia vera di Shirley, un virtuoso della musica classica, e del suo autista temporaneo nel loro viaggio attraverso il pregiudizio razziale e le reciproche differenze. Che cos’è il Negro Motorist Green Book? Un manuale, un vademecum per una vacanza “senza pensieri”. Per persone di colore. Negli anni Sessanta elencava gli alberghi e i locali dove ci si poteva rilassare senza entrare in contatto con i bianchi. Era indispensabile, specialmente per gli automobilisti che sceglievano di andare nel profondo Sud degli Stati Uniti: l’America razzista, che ancora oggi rifiuta il diverso, quella del Ku Klux Klan, di Charlottesville, contro cui Spike Lee non smetterà mai di scagliarsi. Standing ovation alle prime proiezioni al Toronto Film Festival, vittoria del premio del pubblico, e trionfo come miglior film, sezione commedia o musical, ai Golden Globe 2019. Chiunque abbia già visto Green Book, in perfetto equilibrio fra risata e parabola sulla tolleranza, ne è rimasto conquistato. Gli americani hanno un termine per definire questo tipo di film: un crowd pleaser, e non stupisce che proprio attraverso le risate si possa veicolare un messaggio di rispetto della diversità, un invito a guardare al diverso con curiosità, magari per ribaltare un pregiudizio negativo. Sono tematiche sempre attuali, a maggior ragione in un'epoca in cui le minoranze stanno rivendicando a giusto titolo la dovuta attenzione anche a Hollywood.
Sceneggiatura: Nick Vallelonga, Brian Hayes Currie, Peter FarrellyTrama
Critica
Il musicista nero è istruito, parla molte lingue, veste come un damerino e non sopporta volgarità e bassezze, mentre Tony Lip è ignorante, parla con un pesante accento del Bronx costellato di espressioni pseudoitaliane, mangia sempre fast food con le mani e quelle mani le mena volentieri. Ma anche per questo Tony è l'uomo giusto per accompagnare il raffinato musicista di colore e risolvere a modo suo i tanti problemi che l'improbabile duo incontrerà lungo il cammino.
Sarebbe troppo facile etichettare Green Book come un A spasso con Daisy a parti invertite, e non farebbe giustizia ai molti livelli che questo film smaccatamente mainstream nasconde sotto la patina ultracool di un'America anni Sessanta in cui la musica, gli abiti e gli ambienti sono letteralmente da urlo. Ma alla regia c'è Peter Farrelly, metà del duo di fratelli che ha sdoganato il politically incorrect sul grande schermo con film come Tutti pazzi per Mary e Scemo & più scemo, e chi meglio di lui poteva attraversare gli stereotipi etnci e razziali senza negarli, costruendo una storia (scritta insieme a Brian Currie, anche produttore, e a Nick Vallelonga) che è per tre quarti commedia esilarante e per il restante quarto dramma ancora attuale?
La forza motrice di Green Book sono i due interpreti: Viggo Mortensen nei panni dell'italoamericano rozzo e refrattario alle regole, ma dotato di innati buon senso e buon cuore, e Mahershala Ali in quelli del musicista nero colto e misurato. E poiché la loro interazione deve portare ad una reciproca crescita, oltre che ad una reciproca comprensione, Tony Lip dovrà imparare dal suo passeggero che i piccoli imbrogli, le botte e le "stronzate" tengono quelli come lui ancorati al gradino più basso della scala sociale, così come Don Shirley dovrà riconnettersi con la sua "negritudo" e smettere di guardare le persone del suo colore come corpi estranei.
Il 'Green Book' del titolo è una guida per automobilisti afroamericani, costretti a guidare solo su alcune strade e a soggiornare solo nei locali a loro assegnati, ma il film di Farrelly (che conta fra i produttori esecutivi anche Octavia Spencer) va a zig zag attraverso territori proibiti e consuetudini tacitamente accettate. Green Book è un vero spasso, un classico film americano da grande pubblico scritto, diretto e interpretato con tutti gli attributi, e anche ciò che potrebbe sembrare eccessivamente piacione nasconde invece una misura non trascurabile di coraggio e dignità.
Paola Casella, Mymovies.it,24 ottobre 2018
Si torna indietro nel tempo, al 1962, per interrogarsi sul presente. Siamo all’inizio del decennio: il Sessantotto è lontano, e l’uomo guarda la luna da migliaia di chilometri di distanza. Neil Amstrong (come ci racconta First Man – Il primo uomo) è appena arrivato alla Nasa, i fratelli Kennedy cercano di costruire un mondo nuovo, e la Guerra in Vietnam sta per entrare nel vivo.
In Green Book, gli Stati Uniti vengono descritti come un Paese ancorato alle vecchie tradizioni, ai retaggi di un’altra epoca. Louisiana, Mississippi, Georgia: qui sembrano aver dimenticato la dignità umana. Bianchi e neri non possono mangiare allo stesso tavolo, usare lo stesso bagno, bere un bicchiere nello stesso bar. Martin Luther King stava lottando per la parità, e sarebbe stato assassinato sei anni dopo. Il percorso per l’uguaglianza era ancora lungo.
Ma alcuni andavano già oltre le apparenze, come il buttafuori italoamericano Tony Lip e il pianista afroamericano Don Shirley. Dalla loro amicizia nasce Green Book. Sembra di rivedere A spasso con Daisy, con i ruoli invertiti. Al volante c’è Viggo Mortensen (al posto di Morgan Freeman), mentre il suo ricco datore di lavoro è Maershala Ali (nel classico del 1989 sul sedile posteriore c’era Jessica Tendy). L’artista e l’uomo di strada, gli opposti che si scontrano per poi attrarsi, e creare un legame forte.
Lip e Shirley si studiano, si conoscono, diventano migliori, in un on the road attraverso le ipocrisie e la discriminazione. Naturalmente non mancano i contrasti, legati alla loro educazione: da una parte le buone maniere, dall’altra la violenza come unica soluzione a ogni disputa. Ma, mentre il paesaggio fuori dal finestrino continua a mutare (deserto, boschi, città, paesi, campi e case di ricchi proprietari terrieri), i due imparano a comprendersi, a comunicare. “La strada è vita”, scriveva Jack Kerouac in On the Road.
Per i protagonisti non conta la meta, ma il viaggio, non solo “geografico”. Percorrono grandi distanze, per un paio mesi condividono ogni istante della giornata. Comprendono l’importanza del rispetto e della condivisione. Il regista Peter Farrelly (questa volta senza il fratello Bobby) abbandona i toni da commedia demenziale (Tutti pazzi per Mary, Lo spaccacuori, Scemo & + Scemo 2) per mettere in scena un racconto umano, pieno di sentimento, con una coppia di attori di grande talento. Un film che fa bene all’anima.
Gian Luca Pisacane, Cinematografo.it, 24 ottobre 2018
Il film ha come protagonisti Viggo Mortensen e Mahershala Ali e racconta l'amicizia tra un buttafuori italoamericano e un pianista di grande successo ed eleganza, afroamericano, nell’America degli anni Sessanta. I due viaggeranno insieme in turné - il bianco a fare da autista al nero, per i tempi inaudito - lungo gli stati più razzisti del sud. È ispirato alla storia vera di Tony Lip, padre dello sceneggiatore Nick Vallelonga, che ha scritto il film insieme al regista Peter Farrelly, per una volta senza il fratello Bobby, con cui ha diretto film demenziali di grande successo come Tutti pazzi per Mary, Scemo & più scemo, Amore a prima svista.
Il titolo fa riferimento alla The Negro Motorist Green Book, una guida pubblicata dagli anni 50 dedicata ai viaggiatori afroamericani, scritta da Hugo Green, per aiutarli a trovare motel (non certo hotel di livello, rigorosamente riservati ai bianchi) e ristoranti che li avrebbero accettati.
Nel cast anche una deliziosa Linda Cardellini, nel ruolo della moglie di Nick, alias Viggo, con quest'ultimo che per indossare i corpulenti panni del non certo raffinato buttafuori è ingrassato più di venti chili.
Viggo Mortensen è un attore americano di origini danesi, ma non solo, è anche pittore, poeta, fotografo, musicista e molto altro. Un vero uomo del rinascimento, come amano dire gli americani, che è noto per la sua interpretazione di Aragorn nella saga del Signore degli Anelli diretta da Peter Jackson e ha ottenuto due nomination agli Oscar, per A History of Violence e, più recentemente, per Captain Fantastic (2017).
Mahershala Ali è il talentuoso pianista nero del film, un attore di grande finezza lanciato negli ultimi anni, prima dall'interpretazione di Remy Danton nella serie House of Cards, poi dal suo ruolo in Moonlight, per cui ha vinto l'Oscar come miglior attore non protagonista. La prima volta per un musulmano. Se pensate che il suo nome suoni difficile da pronunciare, sappiate che il suo vero è Mahershalalhashbaz, viene dalla Bibbia e vuol dire, in ebraico, "rapida preda, pronto bottino". Presto sarà protagonista della terza stagione della serie True Detective.
Green Book ha vinto il premio del National Board of Review, oltre a ottenere una menzione fra i migliori dieci film dell'anno dall'American Film Institute. Fra i molti riconoscimenti, ha vinto tre Golden Globe, uno dei quali per Ali come miglior attore non protagonista. Uscito a metà novembre 2018, in poche copie, ha allargato la sua presenza a tutti gli Stati Uniti e incassato, in attesa della corsa agli Oscar, già 35 milioni di dollari.
Comingsoon.it, 25 ottobre 2018Altre informazioni
Fotografia: Sean Porter
Musiche: Kris Bowers
Montaggio: Patrick J. Don Vito
Scenografia: Tim Galvin
Arredamento: Selina van den Brink
Costumi: Betsy Heimann
Effetti: Guy Clayton, Victor Dimichina, Kolby Kember, Ray McIntyre Jr.
Suono: Andrew DeCristofaro, Mark Paterson - (mixer), Becky Sullivan – (montaggio)
Peter Farrelly
Nato a CUMBERLAND, Rhode Island (USA) nel 1957. Lavora in coppia con il fratello Bobby. Fin dai loro inizi scrivono, dirigono e producono a quattro mani commedie improntate alla scorrettezza politica: hanno esordito alla regia di lungometraggi con "Scemo & + Scemo" (Dumb & Dumber, 1994) ed hanno raggiunto il successo con "Tutti pazzi per Mary" (There's something about Mary, 1998).
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