MARTEDì 29 e MERCOLEDì 30 gennaio ore 15.30 - 18 - 20.30 GIOVEDì 31 gennaio 2019 ore 15.30 - 17.30 - 20 - 22 |
Regia
Guido Chiesa
Genere
COMMEDIA
Durata
98'
Anno
2018
Produzione
MAURIZIO TOTTI E ALESSANDRO USAI PER COLORADO FILM IN COLLABORAZIONE CON MEDUSA FILM
Cast
Micaela Ramazzotti (Mara), Fabio De Luigi (Gabriele), Caterina Sbaraglia (Sofia), Andrea Pisani (Chicco), Shel Shapiro (Oscar), Caterina Guzzanti (Adriana), Chiara Spoletini (Piera), Daniele de Martino (Max), Bob Messini (Beppe) |
Gabriele, ex rocker, ora negoziante di strumenti musicali, divorziato, è un papà premuroso e concentrato esclusivamente su Sofia, la figlia di 10 anni. Quando gli amici gli presentano nuove donne, lui non fa che parlare della figlia, azzerando ogni chance. Un giorno, nella vita di Gabriele ripiomba Mara, un'amica che non vede da parecchi anni, che nel frattempo è diventata una dinamica e indipendente fotografa. Al loro primo appuntamento, proprio sul più bello, Mara rivela a Gabriele che non solo non vuole avere figli, ma detesta i bambini. Travolto dalla passione, Gabriele nega l'esistenza di Sofia. Da quel momento, le giornate di Gabriele sono un susseguirsi di assurde manovre per nascondere la presenza della figlia a Mara e viceversa, al punto da trasformare ogni volta il proprio appartamento in funzione di quale delle due andrà a trovarlo...
Anche se la sceneggiatura è stata scritta da Nicoletta Micheli, Giovanni Bognetti e dallo stesso Guido Chiesa va chiarito che si tratta di fatto di un remake del film argentino Se permetti non parlarmi di bambini! uscito nelle nostre sale nel settembre 2016, tanto che sono stati conservati sia il nome del protagonista che della figlia. Lecita la domanda: chi è Sofia? Una ragazzina che c'è e non c'è, che appare e scompare secondo necessità, circostanze e manovre di suo padre (separato) che pure l'adora ma la fa sparire per necessità (...). Lui è Fabio De Luigi, lei Micaela Ramazzotti, la bimbetta allo zenzero Caterina Sbaraglia (...). Nei climi di commedia sentimentale il gioco è tutto qua: gentilmente condotto con simpatia e sollazzo tra rituali equivoci e ardimentosi occultamenti. A un anno dall'uscita di Classe Z, il torinese Guido Chiesa torna in sala con Ti presento Sofia, in cui dirige Fabio De Luigi e Micaela Ramazzotti in quella che è forse la commedia più riuscita del suo curriculum di regista. Scritto a sei mani in collaborazione con Nicoletta Micheli e Giovanni Bognetti sulla base di un film argentino del 2015, Sin hijos, Ti presento Sofia prende le mosse da uno spunto piuttosto attuale e intelligente: l'apertura al movimento child-free. Che non è un'organizzazione che incita all'odio e all'intolleranza verso gli esseri umani sotto il metro e cinquanta, ma una corrente di pensiero che difende il diritto a non fare figli, che dovrebbe essere sacrosanto quanto quello di farli. (...)
Soggetto: Nicoletta Micheli, Giovanni Bognetti, Guido ChiesaTrama
Critica
Questo non impedisce di apprezzarne l'adattamento italiano che si avvale delle doti interpretative di De Luigi e Ramazzotti nonché della più che efficace presenza di Caterina Sbaraglia nel fondamentale ruolo di Sofia. Perché è attorno a lei che tutto finisce per ruotare dovendo tener conto del suo bisogno di sicurezza ma anche nella sua determinazione nel tenere il più possibile al di fuori della coppia formata da lei e dall'affettuoso padre. Quando poi si trova costretta a fingersi sorella e non figlia le sue armi si affilano.
Siamo di fronte a una commedia per la quale viene la tentazione di riutilizzare un termine coniato qualche decennio fa: "malincomica". Perché il tema è di quelli che non si limitano ad abitare il mondo della creatività di scrittura ma sono purtroppo più che mai reali. Da una parte troviamo un padre divorziato che stravede per la figlia al punto di tagliare all'origine qualsiasi possibile altra relazione sentimentale mentre non altrettanto ha fatto la madre che dieci anni dopo è incinta di un nuovo compagno.
Dall'altra abbiamo una donna che si ammanta di un neologismo inglese (childfree) per nobilitare o comunque rendere socialmente apprezzabile il suo detestare chiunque sia definibile come 'bambino'. In mezzo ci sono loro, i bambini appunto. Costretti a crescere in anticipo per reggere senza troppi lividi sull'anima alle varie reazioni nei loro confronti. Sofia li rappresenta tutti strappandoci qualche sorriso ma soprattutto dandoci da pensare.
Giancarlo Zappoli, Mymovies.it, 16 ottobre 2018
Claudio Trionfera, Il Messaggero, 1 novembre 2018
La sceneggiatura di Ti presento Sofia, scritta da tre genitori che si sforzano di immedesimarsi in chi figli non ne vuole, ha l'intelligenza di fondo di non cercare facili soluzioni a questioni complesse. Sì, Mara parla del suo rapporto con le sorelle da bambine facendoci pensare che la sua storia familiare abbia avuto un peso nelle sue scelte, ma è evidente che il fatto di essere child-free deriva dalla sua indole più autentica, indipendente e avventurosa, interessata e catturata da tante cose ma non dalla possibilità della riproduzione; Gabriele è palesemente segnato dall'abbandono paterno, e dal fatto di aver dovuto crescere il fratello minore, ma ci sono tanti altri fattori che contribuiscono alla situazione in cui si va a cacciare. Anche Sofia, che è interpretata dall'accattivante e grintosa Caterina Sbaraglia, è un personaggio credibile: sveglia, matura per la sua età, occasionalmente perniciosa, e in fondo vulnerabile e bisognosa di protezione come è inevitabile che sia per i suoi dieci anni.
Questa intelligenza nella caratterizzazione dei personaggi rappresenta il fondamento solido per la commedia di Guido Chiesa che non è particolarmente audace dal punto di vista dello sviluppo della trama ma fa un ottimo lavoro nel bilanciare con naturalezza il registro comico e quello sentimentale, regalando anche qualche momento di tenerezza e commozione - ma anche qualche parentesi di esaltazione musicale, soprattutto per i fan dei Blondie. Bravi come sempre Fabio De Luigi e Micaela Ramazzotti, anche se quella piccola peste di Caterina Sbaraglia e lo charme maturo di uno Shapiro molto in parte rubano la scena spesso e volentieri.
Il coraggio nell'affrontare il tema di una preferenza "alternativa" (?) che spesso causa la gogna sociale in quanto rami secchi - egoisti - immaturi alle persone (le donne soprattutto, che ve lo diciamo a fare) che si riconoscono nella filosofia child-free resta per noi il pregio più evidente del film. Nessuna società è libera se non rispetta e protegge le scelte individuali e personali che non arrechino danni a chicchessia. I child-free non hanno bisogno di essere compresi, o che si investighino le loro ragioni, ma solo di essere rispettati, perché la loro scelta ha lo stesso valore di quella di chi decide di mettere un'altra vita nel mondo.
Alessia Starace, Movieplayer.it, 31 Ottobre 2018Altre informazioni
Sceneggiatura: Nicoletta Micheli, Giovanni Bognetti, Guido Chiesa
Fotografia: Emanuele Pasquet
Musiche: Francesco Cerasi
Montaggio: Luca Gasparini
Scenografia: Paolo Sansoni Baratella
Costumi: Cristina Audisio
Suono: Gilberto Martinelli - (presa diretta)
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